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GUIDO BIONDI: Stampa Fine Art Lambda Cprint e Silver Gelatin da negativi 35mm
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Riscopriamo il fascino della pellicola 35mm con gli scatti analogici di Guido Biondi
La stampa fine art nella Camera Oscura 2.0
E' innegabile che l'onda lunga del ritorno alla fotografia analogica sia arrivata finalmente con forza anche in Italia . Negli ultimi anni il nostro laboratorio fotografico professionale, specializzato in STAMPA FINE ART SIA INKJET CHE CON INGRANDITORE LAMBDA DURST, ha cominciato a ricevere sempre più commissioni legate alla pellicola fotografica.
Scattare con una macchina fotografica analogica ha senza dubbio un fascino operativo unico e le immagini che si realizzano godono di un appeal magico quasi inspiegabile.
Dopo venti anni di dominio digitale viviamo in un mondo dove ormai anche tramite smartphone è possibile realizzare scatti tecnicamente ineccepibili. Questa iper democraticizzazione del mezzo fotografico ha però stancato molti fotografi che si sono messi alla ricerca di strumenti con i quali creare immagini uniche.
La bellezza della fotografia analogica è che lega in maniera fisica e indissolubile l'immagine al supporto fotografico. Inoltre le caratteristiche della pellicola scelta e il tipo di sviluppo a cui viene sottoposta ne determineranno in maniera irreversibile l'estetica e la riuscita.
Proprio per questo trovare un laboratorio fotografico che effettui un impeccabile servizio di sviluppo pellicole professionale è fondamentale per chi ama questo tipo esclusivo di fotografia.
Lo sviluppo è il passaggio chiave che poi ci consentirà di vedere stampate le fotografie ed è quindi uno fra i più importanti.
Non dobbiamo dimenticare infatti che lo sviluppo approssimato delle pellicole rischia di compromettere per sempre i nostri scatti alterandone cromie e contrasti.
I nostri raw digitali possono essere “sviluppati” all'infinito senza danni al contrario delle nostre pellicole dove un'errore durante questa fase delicatissima è spesso fatale.
Per questo motivo il nostro laboratorio professionale, che è nato negli anni 80 sviluppando migliaia di pellicole al giorno grazie alla sua expertise supporta quanti vogliono ottenere il massimo dalle proprie fotografie analogiche.
Guido Biondi ci ha contattati perchè era alla ricerca di un laboratorio fotografico che potesse prendersi cura dei suoi scatti su pellicola 35mm partendo dal loro sviluppo fino a arrivare alle stampe fine art rifinite con passepartout e cornici artigianali.
Grazie alla nostra esperienza di quasi quaranta anni nel mondo della fotografia d'arte e professionale abbiamo capito che un'ottima stampa fine art è solo l'inizio del lungo percorso che porta all'opera finita. Il nostro vasto portfolio servizi ci consente di gestire internamente tutte le lavorazioni che ci portano a consegnare ai nostri clienti le fine art print sia glicée che cromogeniche dotate di cornici personalizzate e altre finiture totalmente artigianali.
Guido è venuto per la prima volta da noi con un grande numero di pellicole 35mm sia a colori che in bianco e nero da sviluppare. Si trattava di una serie di fotografie realizzate con una compatta analogica durante uno dei suoi ultimi viaggi nello stato di New York.
Scattare oggi street photography armati di una semplice 35mm può sembrare un controsenso dal punto di vista meramente tecnico. Una volta caricata la pellicola in macchina e settati gli ISO siamo vincolati fino alla fine del rullo a quel tipo di sensibilità. Ovviamente è possibile poi sovra o sotto sviluppare però siamo davanti a una grossa limitazione che tuttavia (sopprattutto nel 35mm) può trasformarsi in una interessante risorsa.
Per molti l'anima della pellicola è la famosa grana e cioè la forma, le dimensioni e l'roganizzazione dei sali di argento che poi andranno a creare in maniera “puntinistica” l'immagine finale. La grana varia non solo in base di pellicola ma anche dal tipo di sviluppo a cui la sottoponiamo.
La fotografia street è stata per decenni legata al piccolo formato per motivi di praticità e anche oggi chi la scatta in digitale spesso ricerca un'estetica “gritty” costituita da forti contrasti e grana forte aggiunta in post.
Nel passato i fotografi professionali o gli amatori evoluti che si dedicavano allo still life, al beauty o al paesaggio prediligevano la pellicola diapositiva a grana fine per differenziarsi dai fotogiornalisti e tutti quelli impegnati nella fotografia “engaée” che aveva fatto della grana un vero e proprio manifesto estetico.
Oggigiorno questo tipo di sensibilità è stata recuperata in pieno e ci troviamo davanti a autori estremamente esigenti che vogliono trasformare i loro sudati scatti analogici in immagini che ne rispettino le caratteristiche uniche.
Noi seguiamo proprio questo tipo di approccio al lavoro. Siamo convinti infatti che è perfettamente inutile (se non forse da un punto di vista procedurale) scattare in analogico se poi andiamo a depauperare le nostre immagini da quelle peculiarità tipiche del supporto scelto.
Trasformare gli scatti su pellicola 35mm di Guido in stampe fine art 40x60 sia Cprint Lambda che bianco e nero ai sali di argento con ingranditore digitale Durst ha comportato diverse fasi tutte ugualmente importanti per il risultato finale.
Fondamentale si è rivelato il nostro servizio di SVILUPPO PELLICOLE PROFESSONALE che ha restituito negativi bilanciati perfettamente in grado di acquisiti e stampati senza la necessità di intervenire massicciamente sulla struttura delle immagini.
Per rendere ancora più facile la visualizzazione e il conseguente editing delle foto su pellicola offriamo la comodissima possibilità di realizzare provini a contatto digitali. Come è possibile vedere dalla foto si tratta della versione 2.0 dei classici contact sheet fatti in camera oscura.
Guido ha potuto analizzare a schermo il contenuto dei singoli rullini andando a individuare poi i fotogrammi più interessanti.
Questo tipo di presentazione permette un editing estremamente veloce sia per la possibilità di vedere a colpo d'occhio tutta la sequenza che di poter zoomare sui singoli frame in modo da valutarne fattori fondamentali quali: esposizione, fuoco e cromie preliminari.
Una volta trovati gli scatti chiave abbiamo proceduto con la loro acquisizione mediante SCANNER A TAMBURO ICG. Questo tipo di scansione è la preferita da tutti quei fotografi che vogliono trasferire l'estetica della fotografia analogica nelle stampe finali senza compromessi.
Siamo dotati anche di uno SCANNER IMACON che tuttavia riserviamo ai lavori con budget ristretto viste le sue limitazioni anche se si tratta di uno strumento valido.
Le scansioni professionali a tamburo che realizziamo sono la base per stampe fine art in linea con i supporti analogici da cui provengono.
Il nostro flusso di lavoro dedicato alla scansione è incentrato sul mantenimento del sapore analogico delle immagini. Per questo motivo non applichiamo nessun tipo di sharpening o di filtri di pulizia anche perché le scansioni a tamburo sono così pulite e incise da rendere non solo superfluo ma dannoso questo tipo di interventi.
Al momento dell'apertura delle immagini a altissima risoluzione Guido è rimasto piacevolmente stupito non solo dalla loro risoluzione e tridimensionalità ma anche dalla grana in esse contenuta.
I negativi bianco e nero Kodak T-Max 400 tirati a 1600 hanno restituito una grana presente e compatta mentre i negativi colore Portra 400 tirati a 800 si sono distinti con una grana decisamente accentuata che ha dato ancora più carattere ai soggetti street fotografati.
Insieme a Guido poi abbiamo finalizzato i singoli scatti utilizzando una delle nostre workstation dotate di schermi professionali calibrati. Lavorare insieme all'autore per noi è molto importante poiché ci consente di trasferire nella stampa finale la sua visione e il suo gusto.
Non esistono infatti “stampe giuste”, per noi la stampa giusta è quella che riproduce a pieno le potenzialità dell'immagine e la personalità di chi l'ha scattata.
Il tipo di POST PRODUZIONE COLLABORATIVA che proponiamo (sopratutto quando abbiamo a che fare con scatti analogici) è ispirata a quello che si può fare in camera oscura. Questa impostazione è volta a rispettare e a esaltare la materia prima che ci viene fornita dalla pellicola e dalla scansione a tamburo. Spesso preferiamo ricorrere a mascherature volutamente “imprecise” e a tecniche volte più all'emozionalità che alla fredda tecnicità.
Nello specifico abbiamo deciso di evitare contrasti troppo forti e di seguire le dominanti e le tendenze presenti negli scatti. Questo ci ha premesso di ricreare atmosfere street dal gusto cinematografico piuttosto che immagini pulite e banalmente documentarie.
A questo proposito è stata particolarmente interessante la scelta di stampare un fotogramma totalmente sfocato.
Il risultato è stato estremamente interessante poiché la fotografia avendo perso la sua leggebilità porta lo spettatore a concentrarsi sui suoi volumi e contrasti piuttosto che sui dettagli. Inoltre questa scelta coraggiosa ha anche messo al centro dell'opera la matericità del supporto analogico bianco e nero e cioè la grana.
Per quanto riguarda la stampa abbiamo suggerito a Guido di affidarsi al nostro ingranditore digitale Durst Lambda sia per le foto su negativo a colore che bianco e nero.
Per il colore abbiamo realizzato delle classicissime Cprint su carta Fuji Cristal Archive Opaca. Questo tipo di stampa anche se “inferiore” per quanto riguarda il Gamut e risoluzione rispetto al moderno Inkjet tuttavia vince per quanto riguarda il suo gusto squisitamente fotografico.
Per il bianco e nero invece abbiamo utilizzato una delle nostre lavorazioni più pregiate e complesse e cioè la SILVER GELATIN PRINT BIANCO E NERO con ingranditore digitale DURST. Questo tipo di stampa unisce la praticità della lavorazione digitale dell'immagine con le caratteristiche uniche della stampa bianco e nero in camera oscura.
Per questo tipo di stampa fine art bianco e nero utilizziamo carte ILFORD Fb Galerie sia Baritate che Bianco e nero che poi vengono sviluppate manualmente nella nostra camera oscura.
Prima ancora di cominciare a sviluppare i negativi avevamo già deciso con Guido sia le finiture per le stampe che il tipo di cornici.
Per noi infatti un'ottima stampa fine art è solo l'inizio del lungo e delicato percorso che porta all'opera finita. Quando accettiamo una commissione è fondamentale pre visualizzare insieme all'autore non solo il tipo di post produzione e tecnica di stampa ma anche come presentare le opere finite.
Guido si è presentato in laboratorio già con le idee estremamente chiare e cioè il desiderio di presentare le sue stampe fotografiche con finiture da gusto classico che mettessero al centro dell'opera il contenuto dell'immagine.
La nostra CORNICERIA ARTIGIANALE è in grado di realizzare qualsiasi tipo di cornice poiché la complessa operazione di trasformare le immagini in oggetti d'arte richiede soluzioni personalizzate che devono essere ideate sul momento insieme all'autore.
Dopo una fase di confronto abbiamo optato per delle cornici in Ayous naturale nere e PASSEPARTOUT MUSEALE con taglio a 45°.
L'accoppiata cornice a cassetta nera e passepartout esiste dalla nascita della fotografia e grazie alla sua estetica pulita e atemporale si è rivelata la più adatta per il mood degli scatti di Guido.
Siamo stati estremamente felici quando abbiamo visionato le opere finite insieme all'autore. In effetti scattare in analogico è un procedimento lento e spesso incerto (sopratutto agli inizi) ma che tuttavia ha il grandissimo pregio di regalare sorprese e grandi soddisfazioni a chi persevera e affida le proprie immagini a professionisti che amano la fotografia allo stesso modo di chi la fa.
Il nostro è un lavoro tecnico ma anche e sopratutto di relazione. Per questo motivo abbiamo affiancato al laboratorio madre di Firenze uno SHOWROOM NEL CUORE DI MILANO DEDICATO AL MEGLIO DELLA STAMPA FINE ART e a tutte quelle lavorazioni artigianali che permettono di trasformare le immagini in opere d'arte belle e durature nel tempo.
L.D.S.